giovedì 16 gennaio 2014

ARDITI ANAI: chi siamo...

 
 
 
Dopo la fine del I° conflitto mondiale, il I° gennaio 1919 viene fondata a Roma l’Associazione fra gli Arditi di Guerra, dal Tenente del XVIII Reparto d’Assalto, Mario Carli e, il giorno 19 gennaio a Milano, il Capitano degli Arditi Ferruccio Vecchi, del XXX Reparto d’Assalto, fonda la stessa associazione con Filippo Tommaso Martinetti, presso l’abitazione di quest’ultimo, sita in corso Venezia, 61. (L’Associazione era aperta ogni giorno dalle 15 alle 17).
Nel 1920 l’Associazione, gran parte subordinata a Gabriele d’Annunzio si assottiglia sensibilmente, quasi a scomparire. Subentra a Milano la sigla A.N.A.I. (Associazione Nazionale Arditi d’Italia) e per la prima volta si legge la scritta “nazionale”. Con lo statuto del 21 novembre 1920 riprende appieno l’attività, tanto che al I° Congresso Nazionale A.N.A.I., tenutosi a Milano, il Presidente Coletti annuncia pubblicamente la costituzione di 57 Reparti e di 20 in via di definizione.
L’Associazione, nel tempo, cambia diverse volte sigla, fino a che il Maggiore Alessandro PARISI, sul finire degli anni ’30, lo tramuta in Comando Reparti Arditi d’Italia (C.R.A.I.). Con tale denominazione rimane in vita fino al 2 agosto 1943, che con decreto legge 704. art. 2. G.U. 5.8.1943. n° 180, viene posta unitamente ad altre istituzioni combattentistiche, alla dipendenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il C.R.A.I. ricompare alla fine del 1943 per poi scomparire definitivamente il 25 aprile 1945.
Già nel 1943 il C.R.A.I. subisce la spoliazione di ogni suo bene e dei cimeli che costituiscono la testimonianza storica. La sede nazionale che si trova a Roma nella Torre dei Conti, in via dell’Impero, viene definitivamente chiusa. Per la nuova repubblica gli Arditi devono scomparire dalla storia, ma nel 1947, esattamente il 15 aprile, risorge a Roma e a Milano ad opera del Capitano Vittorio AMBROSINI e del Capitano Gianni CORDARA, assumendo la nuova denominazione di A.N.A.I.
Al Capitano Ambrosini, si avvicendarono alla Presidenza Nazionale il Colonnello Antonio FESTI, Giuseppe ALESSI, il Generale Arconvaldo BONACORSI, la M.O.V.M. Antonio SCIORILLI e infine il Maggiore Eugenio GRANDE, che era stato per tanti anni il Segretario Generale. Segue il comando al Capitano Gianni Cordara e alla di lui morte la Presidenza Nazionale viene affidata al Comandante Enzo Rancan. Per ultimo, e tutt’ora in carica, è Presidente Pierpaolo Silvestri.
Dal 1974 la sede nazionale si trova a Milano, dove col alterne vicende l’Associazione è vitale.
 
Oggi, l’A.N.A.I. pubblica, per soci e simpatizzanti, il trimestrale “L’Ardito”, fondato da Guido Carli e Ferruccio Vecchi nel 1919, indice conferenze, partecipa a manifestazioni pubbliche, ricorda con celebrazioni i Caduti e i Martiri di guerra, recluta nuovi iscritti, soprattutto giovani onde tramandare la sua storia e quella d’Italia.
 
All’A.N.A.I., resta a buon diritto, rivendicare l’assoluta priorità in campo nazionale, essendo indiscutibilmente l’erede diretta e ideologica, nonché l’ideale continuatrice di quel “GRUPPO ARDITI DI GUERRA” fondato nel 1919 dal Capitano Ferruccio Vecchi, con la sola interruzione dovuta a cause belliche, dal 25 aprile 1945 al 15 aprile 1947.
 

Come è nata l'A.N.A.I.

 
A cura del Pres. Naz. Pierpaolo Silvestri
 
Notizie tratte dal libro di GINO SVANONI. Casa Ed. Carnaro. Milano.1938- XVI E.F.
 
“MUSSOLINI E GLI ARDITI”
 
“….È doveroso riconoscere che l’ideatore e il realizzatore di una associazione fra tutti gli Arditi smobilitati fu l’allora Tenente Mario Carli del quale ricordiamo un suo primo articolo su Roma Futurista del 20 settembre 1918 esaltante le grandi possibilità avvenire dell’Ardito anche nella vita civile. Con tale articolo egli indicava acutamente i compiti dell’Arditismo italiano.
“Ormai –concludeva Carli- noi abbiamo una missione. L’Italia ha creato gli Arditi perché la salvino da tutti i suoi nemici. Bisogna sperare e chiedere tutto agli Arditi… Bisogna essere fieri di questo divino compito”.
“… La decisione di Carli di fondere l’Associazione fra gli Arditi d’Italia fu presa -col suo programma- pubblicato sul Popolo d’Italia del 27 dicembre 1918.” Fra l’altro proclamava: “Invito tutti gli Arditi che leggeranno questo manifesto a mandarmi qui a Roma (Via Boccaccia, 8) il loro nome e cognome, con l’indicazione del Reparto a cui appartengono e col proprio indirizzo borghese. Invito gli ufficiali a mandarmi, insieme al proprio nome, un elenco di militari di truppa da essi dipendenti, in modo che nessuno manchi di essere iscritto nelle liste dell’Associazione, …Fiamme Nere, Rosse e Verdi! Ieri gridammo: -A noi l’Onore!- e abbiamo vinto. Oggi bisogna lanciare un nuovo grido: -A noi l’avvenire!”
  Mario Carli Tenente del 18° Reparto d’Assalto”.
 
“La fondazione della Sezione di Milano
           “… Nel Popolo d’Italia del 14 gennaio 1919 … troviamo infatti pubblicato in grande neretto e senza firma il seguente appello:
           “Appello alle Fiamme nere!
           “Tutti gli arditi, ufficiali e soldati di tutte le fiamme nere, rosse, verdi, sono invitati a trovarsi stasera alle ore 19 nel cortile del “Popolo d’Italia” per ricevere la bandiera.
“Nessuno Manchi!”.
La bandiera era quella consegnata a Mussolini il 10 novembre, sulla quale gli Arditi avevano giurato con i pugnali sguainati.
           La Sezione degli Arditi non era ancora in funzione, ma gli Arditi –come si vede- erano già all’opera. Non avendo ancora una sede propria disponevano singolarmente di…due sedi: il giornale mussoliniano di via Paolo da Cannobbio… e la famosa Casa Rossa di Corso Venezia 65, dove Martinetti aveva aperto le porte del suo appartamento….
“…Il primo appello di costituzione associativa apparve nel “Popolo d’Italia” del 18 gennaio 1919 con le firme degli iniziatori
           “Tutti gli Arditi milanesi che intendono far parte dell’Associazione tra le Fiamme d’Italia, Sezione di Milano, possono iscriversi o mandare la loro adesione alla sede del “Movimento Futurista” in Corso Venezia,61 –Milano. I locali dove gli Arditi possono incontrarsi e ritrovarsi sono aperti dalle 15 alle 17 di ogni giorno.
           “Nessuno dei “veri Arditi italiani” mancherà all’appello!
           “I sottoscritti:
           “Ten. Barabandi Renato -Via De Amicis, 31; Zanchi Edmondo -Via Boito,4; Svanoni Gino -Piazza d’Armi 68; Borello Francesco –Corso Garibaldi, Caserma dei Profughi; sold. Braghi Mario –Via Sciesa. 19; Ten. Tresoldi Ernesto –Cassano d’Adda; sold. Meraviglia carlo –via Ariberto, 7; Cap. Spairani del 13° Fiamme Nere –Ospedale Sacro Cuore Palestina; Ten. Fulmini Antonio –Via Tiraboschi2; Ten. Di Giacomo –Via Castelmorrone,6; A. Ten. Bonichi Aleardo –Via Galvani, Ospedale Scuole; S. Ten. Mario Carlino –Via Canonica,92; Bigatti Guido –Corso Ticinese, 100; Volpi Albino –Via Pietro verri, 6; Valsecchi Pasquale –Piazzale Stazione Ticinese,5; Schiavini Dante Via Cicco Simonetta, 71; Cerini Augusto –Via Artieri, 11; Buzzi Antonio –Bastioni Magenta, 57; Zanoncelli Gino –Ospedale di Via Arena; Mandelli Mario –Via Vallone, 38; Ferro Euclide –Ospedale Albergo Popolare; Ceretta Giuseppe –Via Vincenzo Monti, 31; Bertolini Ettore –Via Vigevano, 13”.
           “Pochi giorni dopo, nel Popolo d’Italia” del 23 gennaio 1919, si dava notizia della costituzione avvenuta in un primo tempo sotto la denominazione di Casa di Mutuo Aiuto dell’Ardito….”
           Nel proclama pubblicato venivano dettate le gerarchie direttive:
“Presidente: Capitano Vecchi Ferruccio (30° Reparto d’Assalto).
Vice Presidente: Tenente Barabandi Renato (3° Reparto d’Assalto).
“Cassiere: Tenente Virtuali Alberto (52° Repartod’Assalto).
“Segretario: Caporale Dini Vittorio (7° Reparto d’Assalto.
Consiglieri: tenente Di Giacomo Renzo (11° Reparto d’Assalto); Ardit Buzzi Antonio (3° Reparto d’Assalto); Ardito Volpi Albino (25° Reparo d’Assalto); Tenente Piazza Ottavio (70° Reparto d’Assalto); Ardito Rapetti Giuseppe (70° Reparto d’Assalto); Tenente De Luca Gustavo (52° Reparto d’Assalto)”.
           Il libro  di Gino Svanoni prosegue con il ”Programma dell’Associazione Arditi” :
  • Art.   1- Il I° gennaio 1919, per iniziativa di mario Carli (tenente del 18§ Reparto d’assalto) è stata fondata a Roma l’Associazione fra gli Arditi d’Italia, appoggiata dal giornale  “Roma Futurista”, organo del Partito Futurista.
  • Art.    2- L’Associazione non ha scopo politico. L’Associazione ha lo scopo di riunire in un unico fascio tutti gli Arditi autentici, che combatterono volontariamente e coscientemente per la grandezza d’Italia, e di formare con essi una poderosa organizzazione di mutuo aiuto, di lavoro e di lotta, che continui in tempo di pace la spinta ascensionale della grande Nazione Italiana.
  • Art.   3- L’Associazione si propone di mantenere viva quella fiamma di idealità e quello spirito di ardimento che han fatto degli Arditi i migliori soldati del nostro esercito e di tutti gli eserciti in guerra, conservando nel Paese l’atmosfera dell’Arditismo (orgoglio italiano, spirito di avventura, interventismo, coraggio fisico e morale, adorazione dell’energia e solidarietà). Le balde giovinezze che hanno spalancato le loro giubbe di combattenti per dare più largo respiro ai loro cuori animosi si metteranno alla testa di ogni nuova lotta che si presenti, nel campo del pensiero e nel campo dell’azione, marciando in nome di due idealità: Italia e progresso.
  • Art.   4- L’Associazione rispetto a questo programma, sarà un vero rimorchiatore della grande massa del popolo, continuerà cioè ad essere, come in guerra, l’agilissima avanguardia della Nazione.
  • Art.   5- Un grande impulso sarà dato all’educazione fisica e all’esercizio muscolare, creando palestre,gare sportive, clubs ginnastici, scuole di boxe e di scherma, e tutto ciò che potrà tenere in allenamento i giovani avvezzi alla energia della vita di guerra.
  • Art.  6- Per la parte economica, l’Associazione si propone di tutelare con la massima imparzialità gli interessi collettivi e personali dei soci e quali, nella loro qualità di combattenti a di Arditi, hanno diritto di veder debitamente riconosciuti i sacrifici fatti per la gloria d’Italia, e di non essere posposti in nessuna circostanza a coloro che questi sacrifici non hanno affrontato, o li hanno affrontati in misura inferiore, o li hanno subiti loro malgrado.

L’Associazione si preoccuperà immediatamente del gravissimo problema della disoccupazione, cercando di evitare con ogni mezzo che nelle sue file, formate da giovani esuberanti, le cui energie non possono rimanere neppure un giorno inerti, vi siano disoccupati.

  • Art.   7- Nell’Associazione fra gli Arditi possono entrare
  1. Coloro che prima dell’Armistizio hanno fatto parte di un Reparto d’Assalto (Fiamme nere, Fiamme rosse, Fiamme verdi) e che non ne furono allontanati d’autorità mper mancanza di requisiti necessari.
  2. Coloro che prima dell’armistizio hanno fatto parte dei plotoni o nuclei di Arditi reggimentali di fanteria (compresi granatieri, bersaglieri, alpini, ecc.)
  3. Coloro che sono entrati nei Reparti d’Assalto dopo la firma dell’armistizio, puechè possano dimostrare di averne fatto domanda prima del 24 ottobre 1918 (inizio dell’ultima battaglia).
  • Art.   8- Le quote d’associazione sono le seguenti: Per ufficiali L. 10 all’anno; per sottufficiali L. 5; per militari di truppa L. 3 all’anno pagabili in due rate semestrali
  • Art.   9- Agiscono finora tre Comitati d’azione: uno a Roma (Corso Umberto, 101) è composto dei seguenti Arditi: Capitano Mario carli, tenente Umberto Beer, tenente Alberto Businelli, tenente Orazio Postiglioni, tenente Argo Secondari, sottotenente Nino Racchella. L’altroa Milano (presso la Dirazione del Movimento Futurista, Corso Venezia, 61) appoggiato dal Popolo d’Italia, è composto dai seguenti Arditi: Capitano Ferruccio Vecchi, tenente Renato Barabandi, tenente Alberto Virtuali, tenente Renzo Di Giacomo, caporale Dini Vittorio, ardito Buzzi Antonio. Ed uno a Torino (presso l’Associazione Nazionale Reduci ZonaOperante, Galleria Subalpina) è composto dai seguenti Arditi: Capitano Covre, sottotenente Italo Orciai.
  • Art.  10- Coloro che chiedono di far parte dell’Associazione, sono pregati d’inviare, insieme alle quote di associazione, il proprio indirizzo militare e civile e il proprio stato di servizio (campagna, ferite, decorazioni, ecc.). Questo stato di servizio sarà descritto sopra una tessera-distintivo che verrà distribuita gratuitamente a tutti i soci e che sarà un titolo di merito di grande valore per chi lo possiederà.
                                            
                                                dal “Popolo d’Italia” del 19 febbraio 1919) “.


 


 
Il Comandante
PIERPAOLO SILVESTRI
(Cavaliere dell'Ordine dell'Aquila Romana)
Presidente Nazionale della A.N.A.I.
Associazione Nazionale Arditi d'Italia
 

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